La Storia della Famiglia Moretti

La vetraria muranese di fine ottocento trova in Vincenzo Moretti uno dei suoi interpreti più preparati e sensibili. A lui si deve infatti (in qualità di tecnico-compositore della “Compagnia di Venezia e Murano” (di Antonio Salviati) l’introduzione nell’isola del vetro murrino con le stesse modalità con cui veniva prodotto in epoca alessandrina e romana.

Medaglia d’oro alla seconda esposizione vetraria muranese del 1869, l’apoteosi dei vetri del Moretti si avrà nel 1878, nel corso dell’esposizione universale di Parigi, dove i vetri dell’abile tecnico vengono definiti “la gemma più bella dell’arte artigianale italiana”.

i Fiori
di Vincenzo Moretti

Sono questi, anni di grande fermento nell’isola, appena liberata dalle pressioni austroungariche che ne avevano ridotto la produzione al lumicino in favore dei più blasonati vetri di Boemia. Il movimento di recupero delle antiche tecniche, dovuto ad una sorta di rivalsa artistica (che, assieme ad Antonio Salviati, vedrà protagonista nell’isola muranese l’abate Vincenzo Zanetti, al quale si deve la definizione di vetri “murrini”, mutuata dalla Naturalis Historia di Plinio il Vecchio), culminerà con la produzione di alcuni mirabolanti ritratti in murrina, non a caso a sfondo patriottico: assieme al figlio Luigi, che ne continuerà l’opera.

Dopo i primi motivi geometrici, i fiori e gli uccellini, nascono dunque i regnanti Vittorio Emanuele II ed Umberto I, Giuseppe Garibaldi, Francesco Giuseppe, Guglielmo di Prussia, ma anche un autoritratto; la raffigurazione della Madonna, Papa Leone XIII e Cristoforo Colombo, creato per il quattrocentenario della scoperta d’America.

i Ritratti
di Luigi Moretti

E che le murrine artistiche, al di là della produzione della ditta (Luigi Moretti, col padre ed i fratelli Vittorio e Cesare, diedero vita nel 1900 alla “Moretti Luigi & F.lli”), siano una vera e propria passione familiare, diventa chiaro anche con Ulderico, (partecipò con successo – premiato – a diverse Biennali tra gli anni ’20 e ’30) che dopo l’annessione del Comune di Murano a quello di Venezia (il 31 dicembre 1923) manifesta il suo dissenso di artista immortalando il simbolo dell’isola – il gallo – all’interno di una serie di murrine che arriva ad incastonare persino nel pavimento alla veneziana della sua casa.

i Galletti
di Ulderico Moretti